Tre monumenti da visitare a Brescia

Negli ultimi anni la provincia di Brescia ha visto una costante crescita nel numero di turisti, affascinati dalle sue molte attrative. Non manca nulla: la Franciacorta, che vanta una produzione di spumanti famosi in tutto il mondo, è meta di tour enogastronomici. Gli amanti del relax e della natura ne apprezzano la vicinanza a tre tra i laghi più famosi d’Italia (Iseo, Garda e Idro). Nelle vicinanza della città si trova anche Darfo Boario, con il suo storico centro termale.

Brescia è tutto questo, e molto di più. Le origini della città risalgono all’epoca degli antichi romani, e ancora oggi, girandola, si possono ammirare le testimonianze delle varie epoche storiche, nei monumenti e nelle chiese. Che sia per una gita in giornata o per un week end lungo, le cose da vedere non mancano, girando comodamente a piedi per questo centro lombardo dalle dimensioni contenute, ma ricco di storia e cultura.

Qui vi proponiamo tre monumenti da visitare a Brescia, per dare uno spunto iniziale se state progettando un giro per la città.

Il castello di Brescia

Raggiungibile in pochi minuti dal centro storico questa fortezza è uno dei simboli della città. Nata come insediamento delle popolazioni locali nel IX secolo a.C., durante il dominio celtico divenne luogo di culto, e solo in epoca romana, durante il V secolo, vi fu edificata la prima struttura a difesa della città, grazie anche alla sua posizione privilegiata, da cui si domina tutto il territorio circostante. Il castello si trova infatti in uno punti più elevati di Brescia, il colle Cidneo, posizione che gli è valsa il soprannome di Falcone d’Italia.Con i Longobardi, l’area vide nascere una basilica e tornò così alla sua originale destinazione di luogo di culto, che conservò fino al ‘400, quando i Visconti ne fecero l’alloggio del capitano della loro guarnigione. Varie aggiunte vennero eseguite in questo periodo, tra cui l’innalzamento di sei torri di guardia e la posa del ponte levatoio, da cui si accede tutt’oggi al castello. Di quest’epoca è anche l’edificazione del famoso Mastio, la torre più alta delle altre, e simbolo del castello.

Di secolo in secolo, la fortezza vide avvicendarsi il dominio della Serenissima, di Napoleone e degli Austriaci, fino al 1900, quando divenne di proprietà comunale. Oggi al suo interno è possibile visitare musei (da non perdere quello delle armi) e mostre temporanee. Inoltre, è qui che venne inaugurato il primo osservatorio astronomico pubblico d’Italia. All’uscita, è d’obbligo una passeggiata per i viali del giardino, e concludere la visita ammirando il panorama dai bastioni.

Duomo di Brescia

Una delle peculiarità della città è di avere due Duomi, il Nuovo e il Vecchio, adiacenti tra loro, situati nella centrale piazza Paolo VI. Il Duomo Vecchio, con i suoi 1600 anni, è un mirabile esempio di edificio romanico a pianta circolare. Costruito sulle rovine della basilica paleocristiana di Santa Maria Maggiore de Dom, assunse il suo aspetto attuale nel 1095, dopo un devastante incendio. Oggi, della basilica originaria rimane solo la cripta di San Filastrio, settimo vescovo della città. Molte le cose da vedere, tra cui l’altare maggiore, il coro e l’organo. Notevole anche il monumento sepolcrale di Berardo Maggi, vescovo della città, esempio di scultura romanica.
Edificato a partire dal 1604, il Duomo Nuovo vanta una facciata in perfetto stile barocco e la terza cupola più alta d’Italia. Al suo interno, lungo la navata unica, si potranno ammirare il crocifisso ligneo, il monumento a papa Paolo VI (il bresciano Giovanbattista Montini) e l’ex-voto nella cappella della Trinità, dipinto in occasione della fine della peste del 1630.

Tempio Capitolino

Sempre nel centro storico si trovano alcune testimonianze della passata dominazione romana tra le più importanti del Nord Italia. Si tratta del Tempio Capitolino, del Foro e del Teatro, risalenti all’epoca in cui la città era chiamata Brixia.
Il Tempio, patrimonio Unesco dal 2011, risale all’epoca di Vespasiano (73 d.C.), come testimoniato dall’iscrizione ancora leggibili sul suo frontone. Edificato sui resti di un precedente tempio risalente all’epoca repubblicana, venne dato alle fiamme durante le invasioni barbariche, prima di scomparire sotto i detriti franati dal monte Cidneo. Rivide la luce nel 1823, quando venne riportato in superficie dagli scavi. In quell’occasione furono recuperate anche alcune statue, tra cui la famosa Vittoria Alata, che si erano salvate perché nascoste in un interstizio.