come si fa a capire perchè piange un neonato?

Tra le tante problematiche che la nascita di un bambino porta con se, vi è senza ombra di dubbio alcuna il pianto.

Nella maggior parte dei casi, l’incubo peggiore per tutte le mamme soprattutto nel caso in cui queste siano diventate tali per la prima volta, è riuscire a comprendere il motivo per cui il piccolo piange.

Si tratta apparentemente di un interrogativo al quale corrisponde una semplice ed immediata risposta.

Tuttavia, la gamma di motivazioni è talmente vasta e variegata che talvolta la risposta non è semplice come potrebbe sembrare.

Quando si diventa mamme, è legittimo avere un pò di paura.

Questo anche e soprattutto perché nella maggior parte dei casi le proprie aspettative non coincidono affatto con ciò che la realtà offre. I propri sogni hanno come protagonista un bebè perfetto, tranquillo e che non piange mai.

La realtà, nonostante la bellezza di tutti i bambini del mondo, dona ai genitori bambini le cui problematiche quotidiane occupano le forze sia fisiche che psicologiche sia della mamma o del papà.

Trattandosi tuttavia di una gioia dall’intensità incommensurabile, un bambino richiede di contro una calma senza la quale la premura genitoriale antro non diventerebbe che nervosa negligenza.

Seppur non sia semplice mantenere la calma, con neonati che non avendo ancora la capacità di parola non riescono a manifestare espressamente le proprie esigenze, il tempo sarà come sempre galantuomo, trasformando l’ingenuità in una esperienza che permetterà a mamma e papà di capire volta per volta quale sia il problema reale del neonato.

Una storia d’amore che si rispetti tra madre e figlio richiede, come tutte le storie a lieto fine, una componente tempo che non rappresenta un fatto di secondaria e risibile importanza, ma presupposto dal quale non è affatto possibile prescindere. Inutile fare affidamento anche sul cosiddetto istinto materno.

Questo, analogamente all’esperienza, comparirà con l’incedere del tempo.

Detto questo, perché il neonato piange?In seguito una serie di probabili motivi:

  1. prima motivazione che potrebbe spingere un neonato a piangere potrebbe derivare dal fatto che il pannolino che indossa è sporco.Si tratta difatti di una problematica che, oltre che essere sgradevole all’olfatto, risulta essere anche e soprattutto estremamente fastidiosa per il bambino;
  2. se è vero che capita a molti adulti di essere talmente stanchi da non riuscire neppure a chiudere le palpebre, è altrettanto vero che per i neonato prendere sonno non è impresa semplice.Unico rimedio possibile è quello di armarsi di una buona dose di santa pazienza, cercando di rilassare e di cullare un bambino che così facendo si rilasserà e tenderà ad addormentarsi;
  3. dato ormai noto è che i neonati, soprattutto nei primi mesi di vita, hanno bisogno di un continuo e costante contatto con i genitori.
    Tale dato si traduce in un perpetua volontà di stare in braccio.
    Se questo manca, il piccolo potrebbe iniziare a piangere, un segnale questo che altro non significa che il bambino necessita di contatto e di attenzioni derivanti da questo;
  4. quando mangiano o successivamente alla poppata, i neonati tendono ad ingerire aria, aria che porterà all’insorgenza delle cosiddette coliche, le quali hanno come effetto collaterale crisi di pianto che talvolta hanno la durata di ore
    Per cercare in qualche modo di rendere meno insopportabile tutto questo, si può provare a mettere il neonato con la pancia in giù, massaggiandogliela con la massima delicatezza.
    Oltre che le coliche, altro fattore potrebbe essere costituito dal reflusso gastroesofageo, un fastidio che affligge anche una percentuale considerevole di adulti;
  5. ogni neonato ama essere avvolto da una piacevole sensazione di tepore.
    Quando viene scoperto, ad esempio durante il cambio del pannolino, questo inizia a sentire freddo, iniziando a piangere. La regola generale, valida per tutte le stagioni, è coprire il piccolo con uno stato di vestiti in più rispetto ad un adulto;
  6. soprattutto dopo il sesto mese di età, la nascita dei primi dentini viene testimoniata da gengive che alla vista risultano essere gonfie e leggermente arrossate.
    I bimbi, soprattutto quelli che amano mordicchiare un pò di tutto, sono infastiditi dal dolore che le gengive possono appunto provocare. Per rendere più sopportabile questo fastidio ed evitare che il neonato pianga, appropriato sarebbe optare per dei succhiotti freschi, magari riposti qualche minuto prima in frigo;
  7. allacciato a quest’ultimo problema vi è l’insorgenza di una patologia che, seppur perfettamente e tranquillamente curabile, provoca comunque fastidio al bimbo, la febbre.
    A tal proposito, prima cosa da fare è controllare con l’aiuto del termometro la temperatura corporea.
    Se c’è febbre, allora è giusto ricorrere al proprio pediatra di fiducia, che prescriverà la cura più adatta;
  8. ultima problematica, non in ordine di importanza tuttavia, è il pianto concernente una noia eccessiva.

Per scongiurare il rischio, si può metterlo in spalla dandogli modo di esplorare per le prime volte il mondo che lo circonda.

Uscire insieme ai genitori degli altri bimbi potrebbe essere un’altra valida e funzionale idea, magari abbinando questo alla frequentazione di luoghi, come parchi giochi, abitualmente frequentati da molti altri bambini.