Piscine in casa: attenzione alle tasse da pagare

Sempre più persone sono accomunate da un sogno: avere nel giardino o sul terrazzo della propria casa una piscina nella quale potersi rilassare oppure organizzare feste con gli amici.

Tuttavia, a parte il costo della piscina in sé, bisogna tener conto di altre spese collaterali, prime fra tutti le tasse che bisogna pagare per la costruzione di una piscina.

Su questo argomento, leggendo sul web la confusione regna sovrana, per questa ragione abbiamo deciso di realizzare questo post in modo da chiarire definitamente     qualsiasi dubbio ed avere così un quadro più completo della situazione.

Quali sono le tasse da pagare per la costruzione della piscina

Facciamo un po’ di chiarezza al riguardo.

Possedere una piscina non comporta delle tasse, le uniche tasse, se così possiamo definirle, sono i costi da sostenere per poter avere i permessi per la costruzione della stessa.

In realtà si tratta di costi amministrativi, ovvero DIA o permesso di costruire a seconda di quello che si vuole fare.

Ma una piscina può comportare delle spese ulteriori se la categoria catastale cambia, per cui se l’abitazione passa alla categoria A/1 (Abitazione di tipo signorile) è chiaro che questa situazione potrebbe generare un aumento di spesa.

Ovviamente ci devono essere determinate condizioni perché un’abitazione venga classificata “di lusso”, ma questo non è il momento opportuno per parlarne.

Al di là di questa considerazione, la maggior parte delle case rientra nella categoria tradizionale.

Costruzione ex novo: cosa fare con la piscina

Per costruire una piscina ci vogliono permessi e autorizzazioni, ma non c’è un regolamento unico perché ogni regione dispone di una propria normativa, per cui, se il tuo intento è proprio quello di voler realizzarla nel tuo giardino in primis bisogna scoprire se il terreno sul quale verrà edificata è sottoposto a vincoli.

Per saperlo basta rivolgersi all’ufficio Edilizia privata del proprio comune di appartenenza.

Se non ci sono vincoli allora si potrà presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Lavori) al tuo Comune.

Si tratta di un documento redatto da un professionista del settore e riporta tutte le caratteristiche dell’impianto.

Il Comune d’altro canto avrà 30 giorni a disposizione per obiettare nel caso ci siano delle incongruenze all’interno del documento, anche se intanto, i lavori possono cominciare.

Se invece il terreno presenta dei vincoli, in tal caso si dovrà richiedere il permesso per costruire e solo successivamente si potrà presentare la SCIA.

Finiti i lavori di costruzione poi, colui che si è occupato di redigere la SCIA dovrà presentare all’ente di competenza la Dichiarazione di conformità.

L’ultimo passaggio che è doveroso fare è l’accatastamento della piscina affinché l’impianto porti valore all’abitazione.

Diventa quindi fondamentale a questo punto sapere a quanto potrebbe ammontare la spesa per eseguire tutte queste pratiche: in linea generale il costo potrebbe oscillare tra i 1.000€ e i 2.000€.

Ristrutturazione piscina: agevolazioni e permessi

Forse molti non ne sono a conoscenza, ma per poter ristrutturare una piscina occorre ugualmente presentare al comune di appartenenza la SCIA.

Per alcuni interventi di ristrutturazione ci sono delle agevolazioni fiscali: per approfondimenti in merito basta consultare il sito delle Agenzia delle Entrate, così si potrà avere un quadro chiaro della situazione.

Ovviamente riuscire a costruire una piscina è davvero molto semplice dal momento che in commercio esistono differenti tipologie e modelli, come quelli suggeriti da Laghetto Piscine nota azienda leader nel settore che offre una vasta gamma di prodotti a prezzi straordinari sul mercato.

Per maggiori info basterà contattare un addetto ai lavori e in pochi secondi si avranno tutte le delucidazioni in merito.