Come capire se un tasso d’interesse è più o meno vantaggioso

Un ambito del settore finanziario, più di qualsiasi altro, ha ampliato significativamente la base numerica degli utenti che vi hanno fatto ricorso: i prestiti personali. L’Italia, d’altro canto, ha attraversato tre forti crisi nell’arco di poco più di un decennio: da quella finanziaria del 2008 all’attuale emergenza sanitaria, passando per l’attacco al nostro debito sovrano del 2011.

Eventi che hanno impoverito, purtroppo, il potere d’acquisto di buona parte dei cittadini del Belpaese, che hanno trovato nel mondo dei finanziamenti personali un valido supporto per ottenere, spesso, la liquidità necessaria per poter finanziarie l’acquisto di beni o servizi piuttosto che le spese da sostenere nella quotidianità di tutti i giorni.

 

Quali sono i parametri da prendere in considerazione

Quando si decide di ricorrere all’accensione di un finanziamento, il primo passo indispensabile è effettuare una comparazione delle offerte presenti sul mercato. L’offerta, in primis grazie ad internet, è diventata davvero ampia e variegata, in grado di poter soddisfare le esigenze di qualsiasi utente. Una pluralità di proposte che pone l’accento, in misura ancor più importante, sulla necessità di valutare attentamente le condizioni economiche di ogni singola offerta.

Nel mondo dei prestiti, così come in quello dei mutui, il primo dato che balza all’occhio del consumatore è il tasso d’interesse applicato, ovvero quanto dobbiamo corrispondere al creditore per il prestito concesso. Quando si inoltra una richiesta di preventivo, la finanziaria è obbligata, per legge, ad indicare due parametri: il T.A.N. e il T.A.E.G.

Il primo, acronimo di Tasso Annuo Nominale, non è altro che il tasso puro, quello su cui si calcolano gli interessi applicati sulla somma erogata e che, di norma, vengono ripartiti nelle rate mensili come previsto dal piano di ammortamento del prestito. La maggior parte dei finanziamenti viene erogato mediamente il cosiddetto piano d’ammortamento alla francese.

In questo caso, la quota “interessi” della rata decresce col passare del tempo, risultando più cospicua nella prima parte del piano di ammortamento, mentre la quota capitale aumenta col passare del tempo. In altre parole, il maggiore onore, ovvero gli interessi da dover riconoscere alla banca o finanziaria, si concentrano nella prima metà del prestito.

 

La differenza tra TAEG e TAN

Sino a qualche decennio fa, il TAN, di fatto, era l’unico tasso esposto ai consumatori, che dovevano affidarsi ad esso per valutare l’effettiva convenienza di un finanziamento. Quando si sottoscrive un prestito, però, gli elementi da tenere in considerazione – oltre al tasso applicato al finanziamento – sono molteplici e possono rendere più o meno appetibile un prestito personale.

Per avere un quadro più esaustivo sull’effettiva onerosità di un prestito, l’indicatore più affidabile è sicuramente il TAEG, acronimo di Tasso Annuo Effettivo Globale d’interesse. Il finanziamento, infatti, è spesso accompagnato da un numero cospicuo di altre voci di spesa, a partire da quelle di istruttoria della pratica (spesso assai onerose in quanto rapportate, percentualmente, all’importo richiesto) fino agli oneri da dover sostenere mensilmente (spese incasso rata).

Nel TAEG, inoltre, sono inserite altre voci di costo, talvolta piuttosto gravose, riguardanti servizi aggiuntivi connessi al prestito. Il caso più lampante, in tal senso, è costituito dall’onere sostenuto per l’accensione di una polizza assicurativa collegata al finanziamento, il cui costo, che deve essere doverosamente esposto all’utente, viene nella maggior parte dei casi spalmato nelle rate mensili.

La differenza principale tra TAN e TAEG, di conseguenza, è insita nel fatto che il secondo comprende tutte le spese effettivamente sostenute nel finanziamento, mentre il primo solo gli interessi da dover riconoscere sulla somma erogata. Per altre guide o informazioni sul mondo dei prestiti personali, ti consiglio questo blog di Germanò Marco, sicuramente tra i più completi in questo settore.